L'origine di questi frantoi si perde nella notte dei tempi ed è legata sicuramente alla pratica agricola ed economica della coltivazione dell'olivo.
Il sottosuolo di Sternatia è interamente percorso da cunicoli, gallerie ed ambienti un tempo destinati alla lavorazione di quella che è stata la principale attività economica del territorio: la coltivazione dell'olivo e la produzione di olio di oliva, sia per scopi alimentari che per altri (come al esempio l'illuminazione). Uno dei pochi rimasto integro è il frantoio ipogeo situato nei pressi della porta "Filìa", restaurato di recente ed ubicato nel sottosuolo di quello che, un tempo, era il giardino del palazzo marchesale "Granafei".
L'origine di questi frantoi si perde nella notte dei tempi ed è legata sicuramente alla pratica agricola ed economica della coltivazione dell'olivo, che va ben oltre il recente periodo dell'età moderna, ma praticata per tutto il Medioevo, risale all'Antichità classica ed oltre. In realtà, nei pressi della porta "Filìa" si può visitare un ambiente ben conservato che in origine era costituito da due frantoi, successivamente unificati per dare spazio ad uno più ampio, appartenente alla famiglia dei feudatari. Questo frantoio ha funzionato a pieno ritmo fino al XIX secolo, era il più importante del paese sicuramente fino al 1700, quando venne costruito un più recente frantoio semi-ipogeo, nei pressi del convento domenicano, di proprietà dei frati.